AIKIDO PAVULLO

© Yamaguma Dojo Pavullo 2024

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ORIGINE DELL'AIKIDO

Al suo arrivo in Giappone, lo Zen Buddista Cinese incontrò la potente Casta Militare dei Samurai socialmente e burocraticamente ben organizzata: con il suo rifiuto dei libri canonici e delle liturgie imposte e grazie alla rigorosa disciplina mentale, fondamentalmente “ marziale”, i nuovi concetti Zen furono bene accolti dai Daimyo feudatari del Guappo e dai Samurai, funzionari paramilitari dello Stato che se ne fecero i portabandiera.

Intorno al 1600 il Monaco Buddista cinese TAKUAN scrisse un'opera unica nel suo genere in cui spiega le applicazioni degli insegnamenti dello Zen all'arte Marziale (Ken-Jutsu & Bu-Jutsu) « Se si concentra lo spirito (KI) sulla spada dell'avversario, i nostri movimenti saranno intorpiditi e ne saremo tagliati,; se vediamo la spada del nemico, bisogna evitare di esserne presi nello Spirito mentre bisogna entrare in armonia (AI-KI = controllo dello spirito) con il movimento dell'assalitore, senza pensare alla difesa, ne al contrattacco ne a null'altra cosa».

Entrare in armonia al movimento adeguandosi, come l'acqua si adegua spontaneamente al recipiente che lo ospita, allo sviluppo naturale e immediato dei movimenti, approfittando con naturalezza soprattutto senza forzature prestabilite , delle occasioni che immancabilmente ci si presentano e che verranno offerte dall'opponente: questo è lo spirito del TAKEMUSU AIKI che Ueshiba ci ha tramandato.

Anche Judo e Karate sono fondamentalmente discipline marziali complete, il cui scopo originario era di coltivare lo Spirito nei metodi dello Zen, esercitandone asceticamenete i Movimenti del Corpo: anticamente si praticava infatti sia la Meditazione seduta ( ZAZEN) che la Meditazione in piedi ( RITSU-ZEN) consistente nella pratica sacrale delle Tecniche del Corpo.

Nei concetti Zen, legati ai principi dell'Aiki, il corpo deve muoversi da solo , e solo una paziente pratica interiore permetterà di riuscire nell'intento riunendo “ Corpo & Mente” in un movimento sincrono spontaneo, quasi inconsapevole che sarà sempre coronato da successo nella difesa.

Per controbilanciare la posizione occidentalizzata del Judo del Maestro Kano Jigoro, che codificava per fine agonistico una sola parte delle conoscenze marziali dell'antica cultura dei samurai, Ueshiba Morihei sviluppò ed approfondì la sua Via dell' AIKI-JUTSU TRADIZIONALE legata al casato dei Takeda ( AI-KI era il livello supremo dell'Arte Marziale dei Samurai nobili) raccogliendo e praticando tutte le tecniche allora pubblicamente conosciute delle Scuole Samurai ufficiali, legate alla conoscenze marziali del Giappone antico, precedenti alla catastrofe sociale della Restaurazione Meiji che tutto distrusse della tradizione e della cultura del Giappone antico.

« E' lo spirito tradizionale che riunisce e unifica tutte le Scuole delle Arti Marziali dell'Antico Giappone dei Samurai » , afferma Gorge Ohsawa, fondatore della Macrobiotica giapponese, propagatore della Tradizione Marziale e della Medicina Orientale, parlando di Ueshiba Morihei che si ispirava alle Arti Marziali Giapponesi tradizionali della difesa allora conosciute per realizzare il suo Metodo non violento della difesa morbida ancora oggi privo di combattimento fra i praticanti.

Nel concetto antico dell'AIKI, non si deve ostacolare il proprio ritmo respiratorio né lo spirito dell'attaccante, ma adeguarsi & unificarsi perfettamente ad esso: in questo stato, chiamato dell' Unione dello Spirito ( AI-KUCHI o AI-KI della tradizione Samurai ) si potrà rendere inefficace un movimento di un attacco e deviarlo spontaneamente sfruttandone la sua stessa velocità e direzione, con possibilità costante di conseguenti movimenti di proiezione o di immobilizzazione, parziale o totale, collegati sempre ad un uso libero dei “ meridiani del corpo, di cui era implicata la conoscenza.

Derivato originariamente dall' Arte della Difesa dei Samurai, l'Aikidô (AIKI della tradizione Antica) del Maestro Ueshiba si considera sempre e costantemente come arte della difesa multipla, da più avversari insieme, anche armati di armi bianche o bastoni da combattimento.

Caratteristiche dell'Aikidô del Mo Ueshiba sono: agilità, facilità di spostamenti (sempre a rotazione o a spirale) grandi torsioni del tronco, controllo del proprio corpo e conseguentemente di quello dell'avversario il quale attaccando per primo si porta sempre in posizione di svantaggio.

Le tecniche della difesa vengono decise sul momento, spontaneamente ed inconsciamente, dai movimenti di attacco dell'assalitore: entrambi diventano una cosa sola in movimento, senza lotta violenta né opposizione forzata.

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